Autoproduzione: separa sempre produzione, mixaggio e master
Uno degli errori più comuni che si fanno quando si inizia a fare musica nello spazio che ci ricaviamo in casa è unire 3 fasi di lavoro:
Produzione
Mixaggio
Master
La produzione necessita di volumi alti.
Abbiamo bisogno di immergerci nel pezzo, di sentire quelle emozioni e quelle vibrazioni che solo i volumi alti riescono a darci. Essendo più coinvolti emotivamente spingeremo la creatività nella direzione giusta ed avremo un prodotto grezzo, ma con delle potenzialità.
Se hai una band, la sala prove è il luogo perfetto per far schizzare l'adrenalina alle stelle, perché hai le vibrazioni di tutti gli strumenti in una botta sola e ti permette di tenere il tuo strumento ad un volume tale che se fossi a casa il tuo vicino busserebbe alla porta con dei tizi in nero con una strana fiamma sul cappello. Se invece crei beat hai già una percezione diversa, perché la maggiorate degli strumenti sono elettronici e quindi i coni delle tue casse monitor oppure le cuffie sparate a cannone sono più che perfette, anche se avere la possibilità di utilizzare delle casse collegate al mixer di una sala prove ti farebbe godere decisamente di più.
La produzione è anche la fase in cui si scelgono i suoni da utilizzare e gli effetti che rispondono adeguatamente alle emozioni che si provano e che di conseguenza si vogliono trasmettere.
Il mixaggio, invece, richiede volumi medio bassi.
Generalmente chi produce dovrebbe evitare di occuparsi di mixaggio.
Inevitabilmente durante la produzione ci si affeziona ad alcuni particolari periodi o strumenti ed il rischio di dargli troppa importanza e di sbilanciare il prodotto finale è alta.
Se, come me, ti occupi di tutto tu con l'aiuto della crew, ci sono alcune cose che devi avere ben chiare prima di iniziare il mixaggio:
- La parte creativa è finita
- in questa fase scolpisci suoni già decisi in precedenza
- si deve sentire tutto nitidamente e ben definito
- batteria e voce sempre avanti
- il reverbero definisce l'epoca
- riverbero e delay aiutano a dare tridimensionalità.
Fai passare qualche giorno tra la fase di produzione e quella di mixaggio e cerca di ripulire il più possibile il tuo orecchio. A me aiuta molto ascoltare tanti diversi generi musicali, inserendo negli ascolti le playlist billboard italiane e straniere.
Lavorare a volumi bassi ti aiuta a mantenere un certo distacco emotivo ed ad essere più preciso.
Il master è rifinitura e pompaggio, richiede differenti ascolti.
questa è l'ultima fase del progetto, dopodiché il tuo brano dovrebbe rientrare negli standard di ascolto.
Io sono partito modificando a mio gusto un preset di Logic Pro X; chiaramente con l'inserimento di una catena di plugin alcune frequenze verranno messe in risalto e ci sarà da fare ancora delle piccole modifiche.
Oggi dei master dei brani se ne occupa il BeFolko Gemini Rybs.
